Wednesday, July 24, 2013

5 motivi per i quali il MUSE non farà la fine del MART

IL MART di Rovereto è ormai in crisi nera. Fondi pubblici utilizzati per coprire i costi di gestione, calo delle visite, scarso appeal e le eterne polemiche sul tipo di struttura e la sua ubicazione.
Fra pochi giorni a Trento aprirà un grande museo: il MUSE; risulta quasi impossibile non pensare "Già il MART è una macchina mangiasoldi, ora col MUSE vedremo un nuovo spreco di risorse". Beh, credo proprio che non andrà così. Vediamo perchè:

1) Le città

Piaccia o no, Trento ha un'attrattiva superiore rispetto a quella di Rovereto. Gli eventi organizzati nel capoluogo e il suo patrimonio artistico superano quelli della Città della Quercia. Va da sè che un museo costruito a Trento potrà contare su un più grande bacino di attrazione.

2) L'offerta

In Italia l'arte moderna è spesso considerata una mera provocazione di scarso valore artistico e intellettuale. La gente preferisce vedere una mostra dei vari Caravaggio, Tintoretto, Dalì, eccetera. Si può quindi considerare il MART come un museo più di nicchia.

3) Le persone

Francamente conosco poco il team di lavoro del MART, ma so che quello del MUSE è affiatato, competente e determinato nel rendere il museo conosciuto in Italia e all'estero.

4) La concorrenza

Il MART deve affrontare la concorrenza del Museion di Bolzano, del Kunst Merano Arte e delle diverse esposizioni organizzate fra Veneto, Emilia e Lombardia. Meno agguerrita e numerosa la concorrenza che troverà il MUSE.

5) Il contesto

Ritengo che il "turista medio" che visita il Trentino sia più incline a visitare un museo di scienze naturali piuttosto che uno di arte moderna.

Ciò detto, si sa già che i costi di gestione del MUSE saranno alti (circa 6milioni di euro l'anno) e che non si riuscirà a coprirli grazie agli incassi sugli ingressi; per il primo anno sono previsti circa 160.000 visitatori, per un prezzo di entrata che arriverà ai 9 euro. Prevedibile un incasso annuo di circa un milione di euro. Non ci si può aspettare che il MUSE si sappia autofinanziare, ciò che è auspicabile è la tenuta del numero dei visitatori nel corso degli anni, la capacità di rinnovarsi e quella di sapersi ricavare un ruolo importante nella vita dei trentini affinchè non lo vedano solamente come discutibile scelta architettonica a spese della società. Sono pronto a scommettere che, su quest'ultimo punto, il tempo darà ragione al MUSE.

Non voglio che questo sembri un post contro il MART, segnalo quindi le tante recensioni positive che riceve il MART sul popolare portale Tripadvisor.

La cultura è un valore. L'importante è non trasformarla in pozzo nero di risorse.

PS: spero di riuscire a scrivere già nei prossimi giorni una più ampia critica a tutto il nuovo quartiere delle Albere.

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