Monday, December 8, 2014

Le conseguenze del boicottaggio animalista pro-Daniza.

Avete vinto voi!
Scusate nazianimalisti. Vi prego basta. Abbiate pietá di Trento e del Trentino. La nostra economia é ormai in ginocchio. Nessuno viene più nei nostri hotel, nessuno visita più le nostre città e le nostre montagne. BASTA!!!11!!uno!!




"Oltre 50 mila i visitatori e viabilità messa a dura prova: nel primo pomeriggio tutti i parcheggi erano esauriti, compresi i piazzali delle scuole. I vigili hanno deviato gli ospiti anche all'interporto e all'aeroporto. Oltre a decine di pullman, invasione anche dei camper."


Testo e foto dal sito del Trentino.





"È già boom di presenze per questo lungo weekend a Trento. Gli hotel della città sono al completo da almeno quindici giorni e ancora ieri i telefoni delle reception suonavano in continuazione. «Ci dispiace ma siamo al completo», è la frase che in molti visitatori si stanno sentendo dire da nord a sud della città. Trovare un posto dove dormire è ormai impossibile sia in strutture economiche che in quelle più costose. Tanti sono stati dirottati nelle valli o verso Rovereto. Pienone anche per i camper che potrebbero arrivare a quota 2.000 al termine del weekend."



Testo e foto dal sito de L'Adige.


Qualche arguto nazianimalaro potrebbe opinare: "Si, ma in montagnia ha Puzzolo (Pinzolo, ndr) non c'í va nesshuno!!1!!!"

Ecco la risposta:



Ciao.

Sunday, September 14, 2014

Quando stare con Daniza passa oltre i confini della ragione

Tema caldissimo: la morte dell'orsa Daniza.
In genere non scrivo mai a caldo per evitare eccessivo trasporto ed emozione. Per questa volta farò un'eccezione.
Posto che sono sinceramente rattristato per la morte dell'orsa e per il destino ancora incerto dei due cuccioli, vorrei limitare questo post a una mera raccolta di interventi trovati qua e là per Facebook.
Il tema "animali" trova alcune persone più sensibili di altre, è normale che sia così. Ritengo però che alcune reazioni siano eccessive. Esiste il dissenso, esiste la rabbia, esiste la protesta, tutti elementi condivisibili e accettabili anche relativamente al "Caso Daniza" (anche se molta gente è profondamente disinformata, per dolo o per colpa). Oltre a questi tre elementi condivisibili, ne esistono altri che condivisibili non lo sono: la violenza, il razzismo, la misantropia.

Buona lettura... (contiene parolacce, mie e dei nazianimalari).

1) Alessandro Vettorato non verrà mai più in Trentino, nemmeno per cagare. Poco male.


2) Siamo figli di schifosa puttana, gente di merda che fa prodotti di merda, con un vicepresidente di merda.
Il tema della merda è sempre forte e presente fra questi pacifici "animalisti".


3) Un evergreen: Trentino = montanaro crucco


4)  Per Annalisa, il non indossare la "maschera di paese bravo e civile" è da considerarsi un'attenuante per l'avere canili lager o abbandonare gli animali. 


5) Queste sono alcune dolci parole rivolte al fungaiolo che è stato aggredito da Daniza. Certo, se se ne fosse stato a debita distanza ora, forse, la situazione sarebbe diversa, ma dubito si meriti certi epiteti o gli auguri di morte.
Notare l'utilizzo del maiuscolo e dei punti esclamativi. Questa è gente che, se potesse, ammazzerebbe il fungaiolo con 180 coltellate, una per punto esclamativo utilizzato.


6) Piccola variazione. Offese dirette alla Palombelli (se ne trovano parecchie altre), rea di aver fatto una battuta. Che "vecchia mignottona"!


7) "Qui in Friuli noi abbiamo raccolto le firme" quindi siamo meglio di voi. Peccato che il Friuli non si sia mai impegnato in un programma di ripopolamento degli orsi. I loro vicini sloveni (liberissimi di farlo) cacciano gli orsi e se li mangiano, ma di quelli chi se ne frega.
Detto questo, a Trento sono state organizzate diverse manifestazioni (19 Agosto, 22 Agosto, 30 Agosto, 13 Settembre), ma Marizza Udine sputerà comunque sentenze. Marizza non è sola, tanta gente su internet scrive "voi non avete fatto niente, quindi siete delle merde", o ancora "avete votato quel politico, quindi l'avete uccisa", come se Rossi avesse inserito nel programma elettorale l'uccisione di Daniza.


8) Qui si incontrano due fenomeni già registrati: il tema della merda e l'evergreen "montanari". Burp. Notare come si danno la carica a vicenda, c'è un grande cameratismo fra i nazianimalari.


 9) Il genio di Marina (una delle più attive su internet ad infangare Trentino e Trentini) "Dovevano esere umili e chiedere consigli agli Svizzeri".


Ecco Marina, ecco perchè mi girano le palle, perchè parlate senza sapere un cazzo di niente.  


 10) Occhio per occhio, dente per dente come nella migliore tradizione araba medievale: "Meritate di essere anestetizzati tutti!". TUTTI! Anche io che, quando Daniza è morta, stavo facendo i fatti miei in ufficio.


 11) Queste sono "recensioni" tratte dalla pagina Facebook non ufficiale di Trento, l'amministratore della pagina è stato minacciato e offeso personalmente. Vi risparmio le offese scritte nella pagina ufficiale della Regione Trentino-Alto Adige. Come se gli altoatesini c'entrassero qualcosa, ma si sa, sono crucchi e montanari pure loro, quindi buttiamo tutto nel calderone dell'odio.



12) Il complottone! Daniza è stata uccisa perchè si dovevano fare piste da sci. Ora mi manca la forza per commentare una tale puttanata degna del più basso complottismo, della disinformazione e dell'ignoranza. Fatto sta che c'è chi crede che sia stata uccisa per far spazio ad una funivia. Per favore, pietà!


13) La sodomia. Gli alberi ce li dobbiamo infilare su per il culo. Per fortuna che di cognome fa Galantino.

14) Idioti che non sanno ciò che scrivono, parte seconda. Margherita ama la Baviera e ci continuerà ad andare, magari farà il giro largo per non prendere l'A22.

Margherita, vai pure in Baviera. Non sapete un cazzo di niente.





E ora scusate, devo andare ad ubriacarmi, poi mi infilo un albero nel culo e mi rotolo nella merda con quella mignottona della Palombelli.

Peace.

Saturday, January 18, 2014

IKEA a Trento? Il "No" del Soviet Trentino (post con clamoroso aggiornamento)

Post aggiornato in data 21 Settembre 2014

Qualche tempo fa IKEA aveva sondato il terreno per aprire un punto vendita a Trento, nella zona dell'interporto.
Come da copione i nostri politici si opposero adducendo ragioni che ben denotano la loro piccolezza e impreparazione a livello economico. Non contenti rilanciarono con un'idea che ha del ridicolo:


- la realizzazione del maxicentro commerciale delle imprese trentine - una sorta di «Trentino store». […] La proposta di un centro che abbia una dimensione commerciale moderna e che veda partecipi le aziende trentine […] è stata avanzata alla convention della cooperazione di consumo a Milano Marittima dal presidente della Provincia Lorenzo Dellai e dall'assessore Alessandro Olivi . - (L'Adige 13 Maggio 2011) 



Palese dimostrazione di pazzia e incompetenza.
Prima si ostacola l'apertura di un'azienda che avrebbe assunto centinaia di persone, senza richiedere alcun contributo come invece siamo abituati a vedere in Trentino; poi si lancia un'idea che non ha alcuna sostenibilitá economica e che, infatti, i tempi hanno dimostrato essere stata un'infelice boutade.

Risultato: ad una azienda privata sono stati offerti dei terreni in zona produttiva ad un prezzo fuori mercato; é stata fatta una sparata che grazie al cielo non é mai stata realizzata; a distanza di anni quel terreno é ancora lasciato improduttivo, con un mancato incasso per le tasche dell'ente pubblico di milioni di euro.



Vediamo ora di smentire l'affermazione secondo la quale "IKEA avrebbe fatto chiudere tutti i mobilifici della zona".

1) Innanzitutto non sarebbe stata responsabilitá di IKEA, ma delle dinamiche del mercato.
2) IKEA offre una tipologia di mobili e di servizio che, in regione, non sono offerte da altri esercenti. Si sarebbe quindi trattato di una novitá nel panorama del mobile in Trentino.
3) Un mobilificio che chiude perché ne apre uno nuovo, palesa problemi ancora prima deantecedenti l'eventuale apertura di IKEA. Chi nel mercato sa distinguersi per qualitá, servizio o attenzione al cliente, continua a lavorare.
4) La clientela trentina di IKEA giá esiste ed é cliente dei negozi di Brescia, Padova o Bologna. L'avere una sede anche a Trento avrebbe permesso a quei soldi di rimanere in provincia e di non finire nelle regioni limitrofe.
5) Lo stesso venne detto prima dell'apertura di Mercatone Uno in Rotaliana.

Altra tesi a sfavore di IKEA che mi é capitato di sentire é "A Trento IKEA non avrebbe successo". IKEA é una multinazionale con un reparto marketing coi controattributi. Se si erano interessati a Trento significa che avevano visto nella nostra cittá una opportunitá. Su Trento sarebbero arrivati clienti da tutta la regione, senza pensare a quanti, in Trentino, hanno delle seconde case da arredare.
IKEA ha quindi guardato piú a sud e presto aprirá uno store a Verona, cittá che é certamente piú popolosa di Trento, ma che puó contare su altri tre store (Brescia, Padova e Bologna) localizzati a meno di 100km di distanza. Ecco perché l'apertura di una sede a Trento avrebbe avuto senso strategico.

Un cieco protezionismo e la paura di aprirsi alle novitá hanno portato la nostra classe politica a impedire che un colosso come IKEA aprisse in Trentino, garantendo fra i 300 e i 400 posti di lavoro in un periodo nel quale la disoccupazione, soprattutto in Trentino, é in forte crescita.
Niente da fare, i posti di lavoro andranno ai nostri vicini veronesi, insieme ai soldi dei tantissimi trentini che, comunque, si spingeranno fino a Verona per fare acquisti, con buonapace degli artigiani del mobile locali.

Nel frattempo si regalavano decine di milioni di euro alla Whirlpool che nel giro di pochi mesi avrebbe comunque chiuso bottega lasciando sulla strada lo stesso numero di lavoratori che IKEA avrebbe assunto.

Amarezza.


Aggiornamento


Manuela Bottamedi, consigliere eletto nelle fila del M5S, ieri ha dichiarato qualcosa come "Voglio IKEA a Trento".

Al netto di quanto avevo scritto in questo articolo (con tanto di fonti) a Gennaio 2014, appare sconcertante la risposta dell'assessore Olivi "Pronti a portarla qui". La vergogna non esiste in quest'uomo!

Giustamente la Bottamedi sostiene che "Ikea sta chiudendo una trattativa anche con Verona, che ha mostrato interesse nonostante sia vicina a Brescia e a Padova. Risultato? Verona e Bolzano - sottolinea Bottamedi - diventeranno sempre più le mete commerciali dei trentini, che abbandoneranno e svuoteranno Trento nel fine settimana a favore dei vicini mercati altoatesino e veneto".
Niente di più vero. E chi sostiene il contrario è uno struzzo che non vuole capire che in mezz'ora di auto si è a Bolzano, e in 45 minuti a Verona, dove le offerte commerciali sono migliori rispetto a quella trentina. Il continuare ad osteggiare aperture di grandi catene porterà ancora di più a marcare questa differenza e, piaccia o no, porterà molti più trentini fuori provincia per i propri acquisti, facendo uscire reddito dal Trentino a favore delle province limitrofe. 

Andare ora da IKEA, dopo che la si era allontanata da Trento è patetico.

Amarezza x 2.