Tuesday, July 30, 2013

Si regalano milioni

L'inaugurazione del MUSE ha dato il via a prevedibili strascichi polemici relativi a costi di realizzazione e di mantenimento. Polemiche in parte condivisibili e sulle quali tornerò un altro giorno.

In sordina, invece, é passato l'accordo fra Provincia di Trento e quella di Brescia che prevede un versamento dalle nostre tasche a quelle dei vicini bresciani di poco meno di 30 milioni di euro nei prossimi cinque anni. Il tutto per la manutenzione stradale sul territorio bresciano.

Mi fa ridere leggere sul comunicato ufficiale della PAT, la "grande soddisfazione" espressa dall'assessore Gilmozzi per questa operazione: si regalano soldi ad un'altra provincia, vi si costruisce una strada ed esprimiamo pure soddisfazione. Incredibile.

Qualcuno potrà opinare che gli investimenti andranno ad aumentare il flusso turistico in Provincia di Trento. Guardiamo gli interventi più da vicino e vedremo che non è così:


1) Costruzione della variante fra Vestone e Idro Sud. 



2) Posizionamento di barriere paramassi in località Anfo.


3) Manutenzione del piano viabile.


4) Accantonamento per interventi di manutenzione straordinaria del piano viabile.



Si tratta quindi di interventi che interesseranno non le strade di confine, ma quelle dentro il territorio Bresciano. Vestone dista oltre 20 km da Storo e si trova prima del Lago d'Idro che è una importante stazione turistica (in provincia di Brescia). Il posizionamento dei paramassi di certo non contribuirà ad aumentare in modo significativo la capacità della strada e quindi gli accessi al territorio della Provincia di Trento.

I punti 3 e 4 sono di mera manutenzione del manto stradale in territorio bresciano.
Strada che non è certo in cattive condizioni!





Sempre nel comunicato ufficiale della PAT si legge Gilmozzi affermare che "abbiamo cercato di gestire l'Autonomia non come fattore di chiusura ma come apertura verso i territori limitrofi". E io ci tengo a ricordare che il presidente della Provincia di Brescia è Daniele Molgora della Lega Nord, certamente non il partito che ha più a cuore le sorti dell'autonomia della nostra provincia.


Wednesday, July 24, 2013

5 motivi per i quali il MUSE non farà la fine del MART

IL MART di Rovereto è ormai in crisi nera. Fondi pubblici utilizzati per coprire i costi di gestione, calo delle visite, scarso appeal e le eterne polemiche sul tipo di struttura e la sua ubicazione.
Fra pochi giorni a Trento aprirà un grande museo: il MUSE; risulta quasi impossibile non pensare "Già il MART è una macchina mangiasoldi, ora col MUSE vedremo un nuovo spreco di risorse". Beh, credo proprio che non andrà così. Vediamo perchè:

1) Le città

Piaccia o no, Trento ha un'attrattiva superiore rispetto a quella di Rovereto. Gli eventi organizzati nel capoluogo e il suo patrimonio artistico superano quelli della Città della Quercia. Va da sè che un museo costruito a Trento potrà contare su un più grande bacino di attrazione.

2) L'offerta

In Italia l'arte moderna è spesso considerata una mera provocazione di scarso valore artistico e intellettuale. La gente preferisce vedere una mostra dei vari Caravaggio, Tintoretto, Dalì, eccetera. Si può quindi considerare il MART come un museo più di nicchia.

3) Le persone

Francamente conosco poco il team di lavoro del MART, ma so che quello del MUSE è affiatato, competente e determinato nel rendere il museo conosciuto in Italia e all'estero.

4) La concorrenza

Il MART deve affrontare la concorrenza del Museion di Bolzano, del Kunst Merano Arte e delle diverse esposizioni organizzate fra Veneto, Emilia e Lombardia. Meno agguerrita e numerosa la concorrenza che troverà il MUSE.

5) Il contesto

Ritengo che il "turista medio" che visita il Trentino sia più incline a visitare un museo di scienze naturali piuttosto che uno di arte moderna.

Ciò detto, si sa già che i costi di gestione del MUSE saranno alti (circa 6milioni di euro l'anno) e che non si riuscirà a coprirli grazie agli incassi sugli ingressi; per il primo anno sono previsti circa 160.000 visitatori, per un prezzo di entrata che arriverà ai 9 euro. Prevedibile un incasso annuo di circa un milione di euro. Non ci si può aspettare che il MUSE si sappia autofinanziare, ciò che è auspicabile è la tenuta del numero dei visitatori nel corso degli anni, la capacità di rinnovarsi e quella di sapersi ricavare un ruolo importante nella vita dei trentini affinchè non lo vedano solamente come discutibile scelta architettonica a spese della società. Sono pronto a scommettere che, su quest'ultimo punto, il tempo darà ragione al MUSE.

Non voglio che questo sembri un post contro il MART, segnalo quindi le tante recensioni positive che riceve il MART sul popolare portale Tripadvisor.

La cultura è un valore. L'importante è non trasformarla in pozzo nero di risorse.

PS: spero di riuscire a scrivere già nei prossimi giorni una più ampia critica a tutto il nuovo quartiere delle Albere.

Thursday, July 4, 2013

21 cose che si sarebbero potute fare coi soldi regalati alla Whirlpool

Nel 2007 la Provincia regalò 45milioni di euro alla Whirlpool tramite una operazione di leaseback a dir poco sprovveduta.
La mossa salvò provvisoriamente il posto di lavoro della maggior parte dei 600 operai, ma ad un prezzo altissimo. Prezzo che oggi paghiamo tutti noi trentini. L'operazione, infatti ha delle lacune che vennero debitamente commentate a suo tempo in questo articolo di QT.

Qualcuno potrebbe obiettare "Con quei soldi la Provincia ha garantito il posto di lavoro a 600 persone". Sì, è vero, ma cercate di considerare il come, e il dopo. Ci si ritrova ora con 500 disoccupati (+100 che erano già stati mandati a casa), con una multinazionale che si è mangiata i soldi nostri (non biasimo Whirlpool per questo) e nessun investimento nè alternativa pronta.

Vediamo ora cosa si sarebbe potuto fare con i soldi regalati alla Whirlpool. La lista vuole essere anche provocatoria e ironica:

Cose utili 

1) Dare 75.000 euro a ciascuno dei 600 lavoratori della Whirlpool.

2) Pagare lo stipendio a 100 insegnanti di scuola superiore... per 20 anni.

Trasporti

3) Pagare l'abbonamento dell'autobus a tutti i residenti di Trento, per due anni.

4) Costruire la funivia Trento-Bondone.

5) Rinnovare completamente il parco autobus urbani.

Studio

6) Costruire una nuova facoltà di lettere.

7) Pagare la retta all'Università di Harvard a 320 studenti, per quattro anni accademici.

Stare alla moda

8) Regalare un iPad mini a tutti gli abitanti di Trento e Pergine.

9) Regalare un paio di jeans Levi's ad ogni abitante della Provincia

Megalomanie

10) Riempire una piscina olimpionica... con del Ferrari Trento DOC.

11) Riempire tutte le vasche della piscina Fogazzaro... col Parampàmpoli.

12) Organizzare 40 Festival dell'Economia.

13) Girare Gran Torino e Non è un paese per vecchi ed ambientarli a Gardolo.

Sport

14) Portare il Calcio Trento in Serie A e farlo gareggiare per un posto in Coppa Uefa.

15) Ingaggiare giocatori di vertice per Trentino Volley e Aquila Trento e puntare allo scudetto, per almeno tre stagioni.

16) Costruire la Sleep Train Arena (il palazzetto dello sport dei Sacramento Kings, NBA)





17) Realizzare il Tivoli Stadion di Aachen.




Speciale Provincia Autonoma di Trento

18) Finanziare decine di missioni umanitarie di "fondamentale importanza" guidate alla mitica Lia Beltrami Giovanazzi. Tipo dare altri soldi ad una delle città più ricche della Cina, o finanziare qualche decina di caserifici in Siria.

19) Progettare, ripeto, progettare, non realizzare, Metroland, fortissimamente voluta da Pacher. Opera che costerebbe miliardi di euro (con questa cifra vrei potuto fare un elenco di cose ancora più divertente), sempre di soldi nostri si parla.

20) Acquistare qualche elicottero in più e ristrutturare o adeguare le piazzole per l'atterraggio già esistenti. Per la gioia di Dellai.
21) Seriamente? Si sarebbero potuti realizzare decine di progetti utili per ridare vita al moribondo settore industriale e commerciale trentino. Si sarebbero potuti costruire asili e mantenerli per vari anni. Si poteva puntare concretamente sulla ricerca. Si potevano risanare alcune aree vergognosamente dismesse. Si poteva fare di tutto. Invece abbiamo regalato dei soldi ad una multinazionale che "giustamente" ha ciucciato finchè poteva, per poi salutare la baracca.


Tutta la mia solidarietà ai lavoratori Whirlpool, ma ho paura che questi diverranno un piatto prelibato per le bocche dei nostri politici, le elezioni non sono affatto lontane e infatti già si sprecano gesti eclatanti (cassa integrazione per la durata di due anni?) fatti coi soldi nostri. Il mio pensiero va, ancora di più, a tutti quei lavoratori che in questi mesi hanno perso il lavoro, magari dopo aver lavorato per anni per piccole aziende che non hanno il valore mediatico che ha Whirlpool e per i quali sindacati e politici non si sono sprecati.

Io sono "dovuto" andare via dall'Italia per trovare un lavoro... prendetelo in considerazione pure voi e in bocca al lupo!